DISCREPANCIAS
EXPOSICION INDIVIDUAL
Sala de exposiciones Casino Eldense, Alicante (E)
12 novembre – 6 dicembre 2009

La obra de Luca Freschi se alimenta de la discrepancia,  de la diferencia entre el objeto real y la obra realizada  sobre un molde. El trabajo es entonces una copia de la realidad, reproduciendo la forma del sujeto, reelaborándola,  la deforma através de las grietas, los cortes, que transforman la percepción final. El resultado es una reconstrucción del sujeto,  una visión artificial.
Los individuos de sus moldes son personas que rodean su vida cotidiana. La obra es la imitación de la corteza externa de éstos individuos, reproduciendo sus epidermis. El valor mimético de su obra está marcado por el uso de la tierra cocida, tan parecida a la piel humana. La fragilidad del ser humano se convierte en la fragilidad de la obra reproducida en arcilla. Las grietas de los trabajos de Luca aluden a ésta precariedad : a estabilizar la vida y el arte interviene el gesto del artista. La realización de sus rostros y la unión de sus partes van unidos a éste desesperado intento de búsqueda de la firmeza. El recuerdo del sujeto retratado permite recomponer las partes descompuestas :  juntando la corteza de la piel, intentando donar su alma.
Su obra no es un espejo fiel de la realidad, su finalidad no es la perfecta imitación del sujeto. La misma realidad ha sido superada através del recuerdo, en ese irónico intento de modificar su sentido, sirviéndose de las coloraciones pop y simbólicas estilizaciones que intervienen en su proceso. Todo el trabajo de Luca se encierra en el intento de representar el tejido de su obra más ligero y tolerable en el tejido de la vida misma.

Irene Biolchini

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Il lavoro di Luca Freschi si nutre della discrepanza, ovvero dalla differenza tra il soggetto reale e l’opera che ne è il calco. Il lavoro è dunque una copia del reale, riprende la morfologia del soggetto, ma la rielabora, la deforma attraverso le fenditure, i tagli, che ne trasformano la percezione finale. Il risultato è una ricostruzione del soggetto, dunque un artificio.
I soggetti dei calchi sono persone che circondano la vita quotidiana di Luca Freschi. L’opera è l’imitazione della scorza esterna di questi individui, ne riproduce l’epidermide. Il valore mimetico del lavoro è accentuato dall’uso della terracotta, così simile alla pelle umana. La fragilità dell’essere umano diventa così la fragilità dell’opera in argilla. Le crepe sui lavori di Luca alludono a questa precarietà: a stabilizzare la vita e l’arte interviene il gesto dell’artista. La ricostruzione dei volti e il riassemblaggio delle parti sono legati a questo disperato tentativo di ricerca della solidità. Il ricordo del soggetto ritratto permette di ricostruirne le parti smembrate: esso incolla la crosta della pelle, donandole l’anima. L’opera non è un fedele specchio della realtà, il suo fine non è la perfetta imitazione del soggetto. La realtà stessa è infatti superata attraverso il ricordo, ma anche grazie all’operazione ironica, come le cromie pop e le stilizzazioni simboliche che intervengono nel lavoro, modificandone il senso. Tutto il lavoro di Luca si racchiude nel tentativo di rendere il campo dell’opera più leggero e tollerabile del campo della vita.  

Irene Biolchini
 
 
 

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