“Eulalia era stata nascosta dai parenti in una casa lontana dalla città e dalla persecuzione. Ma, forte della sua fede, la fanciulla fuggì di casa, attraversò la campagna gelata a piedi scalzi, giunse in città e si presentò al tribunale, dove la sua unica parola fu: «Credo». Ai persecutori quella parola echeggiò come una bestemmia”.

Luca Freschi, unico tra gli italiani in mostra che si esprime abitualmente attraverso il linguaggio plastico, sembra voler entrare con Credo in un dialogo serrato con la grande tradizione spagnola della scultura dipinta, dei secoli XVI e XVII. Non è infatti su una nuova iconografia che Freschi ha puntato per risignificare la martire, ma su una composizione dell’immagine che, annullando il corpo, gioca su uno stravolgimento del rapporto simpatetico tra l’osservatore e il personaggio. L’operazione di matrice surrealista, di occultamento della parte centrale dell’immagine stereotipata del corpo umano, è infatti efficace nel costringere all’azione mentale di completamento del tutto, attraverso le sole parti disponibili.

L’assenza del corpo martirizzato permette così di liberare il campo da qualsiasi intento drammaturgico di coinvolgimento nell’azione del supplizio, e di concentrare invece l’attenzione sul volto della santa, sereno, pronto per l’eternità, nonostante traspaiano elementi come l’epidermide patita o la lacrima bagnata, che nel richiamo alla viva carne riconducono anche all’immanenza della passione subita dal corpo esausto. Tutto è insomma teso a ribadire con l’espressione e la tensione muscolare degli arti la ferma determinazione della giovane donna nell’affermare la sua fede, con il corpo e con lo spirito, come davanti al suo accusatore: “Credo!”.

Ne esce un’immagine di Sant’Eulalia sospesa in un calibrato equilibrio, come se in lei si ricomponessero le due dimensioni, proprie dell’iconografia del Redentore, del crocifisso patiens immagine dolente della fragilità umana, e quella del crocifisso triunphans, già presago della vittoria sulla morte e della gloria celeste.

Marco Servadei Morgagni
 
 

Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare la tua esperienza di navigazione. Chiudendo questo banner, o scorrendo la pagina acconsenti all’uso dei cookie.